Lo scorso 29 marzo, Unione Italia Vini ha incontrato il Ministero della Transizione Ecologica, al fine di ottenere maggiore chiarezza circa i nuovi obblighi in materia di etichettatura ambientale degli imballaggi introdotti con la modifica dell’art. 219 c.5 T.U. Ambiente.
Ricordiamo che sul riformato articolo è intervenuto il DL “Milleproroghe”, prevedendo la sospensione, fino al 31 dicembre 2021, dell’obbligo di riportare sugli imballaggi le informazioni relative al corretto smaltimento e alle modalità di riciclaggio.
Rimane invece in vigore l’obbligo di indicare la natura dei materiali di imballaggio utilizzati sulla base della decisione 97/129/CE.
La Direzione Generale per l’economia Circolare si è impegnata a intervenire, nelle prossime settimane, con una modifica normativa per sospendere l’intero comma 5 art. 219 fino al 31.12.2021, dunque anche l’obbligo di indicare la natura dei materiali di imballaggio utilizzati.
Il Ministero ha, inoltre, recepito la richiesta della filiera di individuare chiaramente il soggetto responsabile degli adempimenti in merito all’indicazione della natura degli imballaggi.
A tal proposito il TU Ambiente (art. 261) fa riferimento a “chiunque immetta sul mercato imballaggi privi dei requisiti di etichettatura …”: l’obbligo sembrerebbe ricadere solo sul produttore del materiale di imballaggio, tuttavia la disposizione richiamata è oggetto di letture estensive che lasciano intendere una responsabilità ed un coinvolgimento anche degli utilizzatori degli imballaggi, che sarebbero così soggetti a potenziali sanzioni in caso di inosservanza degli obblighi.
Nei prossimi mesi si attende una circolare esplicativa a riguardo da parte del Ministero, che si è impegnato a fornire ulteriori chiarimenti anche in merito allo smaltimento delle scorte.
Infine, nell’incontro abbiamo espresso anche l’esigenza di una deroga per i vini già imbottigliati ed etichettati, stanti le peculiarità del vino rispetto agli altri prodotti alimentari ed i tempi di giacenza sul mercato, nonché della possibilità di fornire le informazioni “off-label”, ad esempio tramite QR code, con un rimando al sito aziendale.
Su entrambi questi aspetti, il Ministero dell’Ambiente si è detto disponibile a individuare una soluzione con la filiera vitivinicola e sarà oggetto di ulteriore confronto nelle prossime settimane.
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