L’Australia è il più grande mercato di importazione di vino della Cina. Tuttavia, sono emerse tensioni crescenti tra i due paesi dopo che Canberra ha chiesto un’indagine internazionale sulle origini del Covid-19.
In questo contesto, il 19 maggio 2020 il governo cinese ha imposto un dazio antidumping e compensativo combinato dell’80,5 per cento sull’orzo australiano.
Inoltre, Pechino ha informato che avrebbe potuto boicottare il vino australiano.
SVILUPPI
La China Alcoholic Drinks Association (CADA) ha chiesto al Ministero del Commercio cinese (MOFCOM) di avviare indagini separate sui dazi antidumping e compensativi sul vino australiano in Cina.
Il 18 agosto 2020 il MOFCOM (Ministero Commercio della Cina) ha accettato di procedere con un’inchiesta antidumping.
- Il richiedente (CADA) ha identificato 10 esportatori di vino australiani ai quali saranno richiedeste informazioni. I produttori identificati dovranno rispondere a un questionario dettagliato sui costi di produzione e sui costi di vendita nell’ambito dell’inchiesta.
- Se il questionario non viene completato in modo soddisfacente per MOFCOM, la società sarà considerata “non collaborativa”.
Dazi compensativi
Il 31 agosto 2020 MOFCOM ha avviato l’indagine sui dazi compensativi precedentemente segnalata dopo che CADA (il richiedente) ha citato una serie di programmi del governo australiano.
- L’indagine sui sussidi si applica al vino venduto in contenitori di due litri o meno e si prevede che durerà un anno, con un’eventuale proroga di sei mesi.
- La domanda compensativa del MOFCOM afferma che il governo australiano ha offerto 40 programmi di sussidi per il vino; esaminerà 37 di questi, con particolare enfasi sul pacchetto di sostegno alle esportazioni e al vino regionale – tassa di equalizzazione del vino e il rimborso WET.
IMPATTO
- Un’inchiesta sui dazi antidumping o compensativi può portare all’applicazione di dazi. Queste misure sono in vigore per cinque anni salvo revisione o revoca e possono essere applicate a singole aziende (cioè margini di dumping o di sovvenzione individuali) oltre ad essere applicate a tutte le importazioni australiane (il cosiddetto “tasso residuo”).
- Misure provvisorie sotto forma di tariffe potrebbero essere imposte qualora il MOFCOM abbia emesso una determinazione preliminare affermativa che tali misure sono necessarie per prevenire un pregiudizio all’industria nazionale cinese durante l’inchiesta. Spetta alla discrezione del MOFCOM decidere se applicare misure provvisorie e con quale frequenza.
- La prima possibile applicazione di misure provvisorie sarebbe di 60 giorni dall’inizio dell’indagine (inizio 18 agosto 2020).
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