Sin dall’inizio dei negoziati di riforma, un elemento centrale nella definizione della nuova politica agricola comune è una maggiore attenzione all’ambiente e al clima, anche attraverso l’introduzione di nuove pratiche come gli eco-schemi.
Gli eco-schemi sono un nuovo strumento volontario del primo pilastro PAC (pagamenti diretti), progettato per premiare gli agricoltori che decidono di incrementare la loro azione a sostegno dell’ambiente e del clima.
Anche il settore vinicolo potrà usufruirne. I produttori, infatti, potranno richiedere il sostegno a norma dell’articolo 28 (Regimi per il clima e l’ambiente) della proposta della Commissione sui piani strategici della PAC.
Il 14 gennaio 2021 la Commissione Europea ha pubblicato un elenco di potenziali pratiche agricole che potrebbero costituire eco-schemi nell’ambito della futura PAC. Lo scopo della pubblicazione dell’elenco è quello di facilitare i negoziati in corso tra Parlamento europeo e Consiglio sui piani strategici della PAC, ma in generale anche quello di migliorare la trasparenza del processo di definizione dei piani strategici e, non da ultimo, di contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal entro il 2030.
Per poter essere considerate eco-schemi, le pratiche agricole dovranno rispettare alcuni prerequisiti, in particolare:
- Riguardare attività legate al clima, all’ambiente, al benessere degli animali e alla resistenza agli antimicrobici;
- Essere definite sulla base delle esigenze e delle priorità individuate a livello nazionale / regionale nell’ambito dei relativi piani strategici della PAC;
- Avere un livello di ambizione che vada oltre i requisiti e gli obblighi stabiliti dalle disposizioni in materia di condizionalità;
- Contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal.
La Commissione Europea fornisce anche alcuni esempi di pratiche agricole, che vengono suddivise nelle due categorie delle pratiche stabilite dall’UE, e le altre pratiche.
Nella prima categoria, sono annoverate le pratiche di agricoltura biologica definite dall’UE (tra cui la conversione all’agricoltura biologica e il mantenimento della stessa) e le strategie di gestione integrata dei parassiti (tra cui, ad esempio, l’aumento dell’uso di varietà e specie di colture resistenti ai parassiti) .
Per quanto riguarda la seconda categoria, qui sono elencate dieci pratiche agricole, con una serie di esempi rilevanti per ciascuna: l’agroecologia e l’agro-silvicoltura, i piani di allevamento e benessere degli animali, l’agricoltura ad alto valore naturale (AVN), l’agricoltura di precisione e di sequestro del carbonio, la gestione dei nutrienti, e altre pratiche benefiche per il suolo e per la diminuzione delle emissioni di gas serra (GHG).
La tempistica di definizione dei piani strategici della PAC dipenderà dall’esito dei triloghi in corso, anche se l’obiettivo è quello di raggiungere un accordo entro la primavera del 2021.
Gli Stati membri stabiliranno i regimi ecologici nei loro piani strategici, sulla base delle raccomandazioni della Commissione. La Commissione si adopererà, quindi, per esaminare e approvare i piani, in tempo per la loro applicazione a partire dal 1° gennaio 2023.
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