La futura Politica agricola comune sarà attuata attraverso piani strategici nazionali, uno strumento di programmazione che definirà, per ciascuno Stato membro, i parametri chiave per l’attuazione di tutti gli strumenti della PAC (pagamenti diretti, sviluppo rurale e interventi settoriali).
Di fronte alla necessità di fronteggiare meglio le sfide che il settore agricolo deve affrontare, e che sono solo aggravate dall’attuale crisi derivante dalla pandemia COVID-19, la Commissione ha proposto di cambiare l’approccio della PAC, passando dal controllo del rispetto delle regole al monitoraggio dei risultati e performance. Un approccio unico, basato, secondo l’attuale sistema, su specifiche e dettagliate regole stabilite a livello europeo sarà sostituito da un sistema più flessibile, con maggiore libertà per gli Stati membri di decidere come meglio raggiungere gli obiettivi comuni, allo stesso tempo rispondendo alle singole esigenze.
Inoltre, per raggiungere gli obiettivi del Green Deal, la Commissione europea collaborerà con gli Stati membri per garantire che sin dall’inizio i loro piani strategici nazionali riflettano pienamente l’ambizione del Green Deal, della Farm to Fork e delle strategie sulla Biodiversità, assicurando che i piani strategici siano valutati sulla base di solidi criteri climatici ed ambientali.
Per queste ragioni e per fornire assistenza nella redazione dei piani strategici per la PAC, il 18 dicembre la Commissione ha pubblicato delle raccomandazioni per gli Stati membri, accompagnate da una comunicazione.
I piani strategici sono un elemento chiave della riforma della PAC, in quanto stabiliranno in che modo ogni Stato membro utilizzerà gli strumenti sulla base di un’analisi delle proprie condizioni e necessità, al fine di raggiungere i propri obiettivi e quelli del Green Deal.
Sebbene le raccomandazioni non siano giuridicamente vincolanti, durante il processo di approvazione la Commissione europea le utilizzerà come un importante documento di riferimento nella valutazione dei piani strategici nazionali presentati dai singoli Stati membri.
Sulla base di un’analisi del settore agricolo e delle zone rurali, le raccomandazioni mirano a garantire:
- Il raggiungimento dei nove obiettivi specifici della PAC, toccando sfide ambientali, sociali ed economiche e un obiettivo trasversale sulla conoscenza e l’innovazione
- La conformità con gli obiettivi del Green Deale, più specificatamente, i sei obiettivi strategici su Farm to Fork e Biodiversità. Si tratta di obiettivi definiti a livello UE sull’uso ed il rischio dei pesticidi, la vendita di antimicrobici, la perdita di nutrienti, le aree di coltivazione biologica, gli elementi paesaggistici di alta diversità e l’accesso ad internet a banda larga veloce. La Commissione chiede agli Stati membri di determinare valori nazionali specifici per questi obiettivi e di allineare ad essi i loro piani strategici della PAC. Inoltre, per raggiungere l’obiettivo del 25% di agricoltura biologica, la Commissione ha raccomandato ai Paesi di sviluppare le necessarie strutture della filiera alimentare, identificare il potenziale locale per la produzione biologica, promuovere il consumo di prodotti biologici e garantire il sostegno alla conversione ed al mantenimento dell’agricoltura biologica attraverso lo sviluppo rurale.
La valutazione effettuata ha permesso di identificare i diversi livelli di impegno richiesti per ogni obiettivo e per ogni singolo Stato membro, sulla base dei seguenti princìpi cardine:
- Promuovere un settore agricolo intelligente, resiliente, diversificato, garantendo la sicurezza alimentare
- Rafforzare la tutela dell’ambiente e l’azione per il clima e contribuire agli obiettivi dell’Unione in materia di ambiente e clima
- Rafforzare il tessuto socio-economico delle zone rurali ed affrontare le preoccupazioni della società
- Promuovere e diffondere la conoscenza, l’innovazione e la digitalizzazione nell’agricoltura e nelle zone rurali
Per quanto riguarda i prossimi sviluppi, le specifiche tempistiche dei piani strategici della PAC, compresa la presentazione formale da parte degli Stati membri e l’approvazione della Commissione, dipenderanno dall’esito dei negoziati del trilogo in corso, anche se l’obiettivo è quello di raggiungere un accordo politico entro la primavera del 2021.
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