Il Regno unito ha annullato il previsto congelamento delle accise, approvato solamente il 23 settembre scorso.
Il Cancelliere del governo conservatore britannico – Kwasi Kwarteng – aveva annunciato una riforma del regime accise, diretta a congelare le accise per le bevande alcoliche nel Regno Unito.
In una comunicazione rilasciata dal Parlamento inglese lo scorso di 17 ottobre, il nuovo Cancelliere britannico Jeremy Hunt ha dichiarato che la riforma, con la prevista entrata in vigore nel febbraio 2023, non avrà luogo, facendo di fatto risparmiare al governo oltre 600 milioni di sterline all’anno.
L’imposta sugli alcolici aumenterà in linea con l’inflazione, misurata dall’indice dei prezzi al dettaglio (Non so qual è la sigla in italiano, in inglese è RPI), attualmente al 12,3%. Tale aumento equivarrebbe a 0,07 sterline per una pinta di birra, 0,38 sterline per una bottiglia di vino e 1,35 sterline per una bottiglia di alcolici.
In un comunicato stampa inviato poco dopo l’annuncio, il governo ha dichiarato che le prossime fasi della riforma dell’accisa sulle bevande alcoliche – che prevede l’introduzione di una misura transitoria di 18 mesi per l’accisa sul vino e di un’accisa per la birra alla spina entro agosto 2023 – proseguiranno come previsto.
Mark Kent, amministratore delegato della Scotch Whisky Association, ha dichiarato che la retromarcia creerà ulteriore incertezza per le imprese e prezzi più alti per i consumatori.
Il cambio di rotta drastico annunciato dal governo britannico è stato accolto con scetticismo, poiché la precedente misura è stata virtualmente in vigore per meno di un mese.