Il Ministro della sanità irlandese ha definitivamente approvato il regolamento 2023 sulla salute pubblica che introduce, tra le altre disposizioni, un’etichettatura sanitaria obbligatoria (c.d. health warning) per tutte le bevande alcoliche vendute in Irlanda.
Lo stesso provvedimento prevede che le medesime informazioni siano rese disponibili al consumatore in tutti gli esercizi commerciali in Irlanda, mediante specifici cartelli e avvisi.
Le bevande alcoliche commercializzate in Irlanda dovranno riportare le seguenti informazioni:
- Il contenuto energetico espresso sulla base del contenitore;
- I grammi di alcol contenuti nel prodotto;
- Le seguenti avvertenze per la salute:
- Pittogramma sul rischio di consumo di alcol durante la gravidanza;
- Bere alcol provoca malattie del fegato;
- Esiste un collegamento diretto tra l’alcol e i tumori mortali.
- Le etichette dovranno infine indicare il sito web di HSE, www.askaboutalcohol.ie, per ulteriori informazioni.
Tempistiche di entrata in vigore
La legge prevede un periodo transitorio di attuazione di tre anni per consentire alle aziende un tempo congruo per prepararsi alle disposizioni che si applicheranno dal 22 maggio 2026.
Comunicazione
Nella comunicazione che ha accompagnato l’approvazione del provvedimento, le autorità irlandesi hanno:
- sottolineato di essere il primo paese al mondo ad adottare un’etichettatura sanitaria completa per le bevande alcoliche;
- invitato altri Paesi a intraprendere iniziative simili;
- affermato che le prove mediche dimostrano chiaramente che il rischio di cancro esiste anche per consumi moderati di alcol.
Al seguente link, il comunicato stampa del governo irlandese: gov.ie – Ministers for Health bring into law the world’s first comprehensive health labelling of alcohol products (www.gov.ie)
La posizione di UIV
La settimana scorsa, Unione Italiana Vini, insieme al Comité Vins (CEEV), ha presentato una denuncia formale alla Commissione Europea contro il provvedimento sugli health warnings dell’Irlanda.
Le disposizioni contenute nei regolamenti irlandesi sull’etichettatura sono, a nostro avviso, incompatibili con l’attuale diritto dell’UE e costituiscono un ostacolo ingiustificato e sproporzionato al commercio, ai sensi della legislazione comunitaria, frammentando il mercato unico europeo, rendendo più complesso l’accesso, in Irlanda, di prodotti provenienti da altri Stati membri e generando così una chiara discriminazione nei confronti dei prodotti importati.
Inoltre, nella denuncia presentata a Bruxelles, abbiamo sottolineato la chiara incompatibilità delle norme irlandesi con la nuova legislazione sull’etichettatura del vino, in particolare, in materia di indicazione del contenuto alcolico e del valore energetico.
In aggiunta, le norme irlandesi rischiano di minare un’azione di armonizzazione della norma a livello dell’UE, su cui la Commissione europea ha già annunciato l’intenzione di legiferare.
Infine, le disposizioni volute da Dublino non fanno nessuna distinzione tra abuso di alcol e consumo moderato di vino.
L’incompatibilità delle norme irlandesi in materia di etichettatura con il diritto dell’UE e la frammentazione del mercato unico dell’UE è stata evidenziata da ben 13 Stati membri dell’UE durante la procedura di notifica TRIS e, la scorsa settimana, da almeno 8 paesi terzi durante la procedura dell’OMC.
Prossimi sviluppi
La Commissione Europea dovrà valutare gli esposti presentati dal settore a livello europeo nei prossimi 12 mesi. Tuttavia, questo non impedirà alla norma di entrare in vigore, seppure, con un periodo transitorio di tre anni.
In questo arco temporale, la Commissione Europea potrebbe decidere di adottare una norma europea su questa complessa materia.