Lo scorso 20 febbraio, si è svolto a Bruxelles il comitato market access della Commissione Europea, volto a discutere con gli Stati Membri le problematiche di attualità relative all’accesso ai mercati internazionali.
Su sollecitazione di Unione Italiana Vini, il Ministero degli Esteri è intervenuto su due importanti temi sollevati di recente dalla Confederazione e relativi al blocco delle merci in Indonesia e al nuovo progetto di legge della Cina relativo alla registrazione delle aziende che esportano alimenti e bevande nella RPC.
Indonesia: è stato segnalato il blocco, avvenuto a Dicembre, di alcune partite di vino a Giacarta, ribadendo la gravità dell’atto ed i costi aggiuntivi che le aziende avrebbero dovuto sostenere, oltre alla non remota possibilità del deperimento del prodotto.
Il governo italiano ha chiesto alla Commissione di aumentare la pressione diplomatica per sbloccare le merci, sottolineando il termine “aumentare la pressione” poiché un primo tentativo era stato effettuato ma senza risvolti positivi.
Inoltre, è stata posta l’attenzione sul fatto che proprio in questo periodo dell’anno gli importatori predispongono il piano annuale di importazione da far approvare alle autorità nazionali, ed a tal proposito è stato richiesto alla Commissione di monitorare e garantire che le domande relative ai vini europei/italiani non vengano respinte, in quanto ciò implicherebbe la loro esclusione dal mercato indonesiano per i prossimi 12 mesi.
La Commissione ha ribadito che l’attenzione resta ai massimi livelli e che dall’aprile del 2019 molti tentativi erano stati intrapresi. Si è appena conclusa una riunione tra il Commissario Hogan ed il Viceministro del commercio indonesiano, che sembrerebbe aver recepito le preoccupazioni dell’Italia.
Inoltre il Commissario Hogan inoltrerà in questi giorni una lettera ufficiale alle autorità indonesiane, che a questo punto non potranno esimersi dal dare risposte concrete.
Cina: l’Italia ha chiesto la bozza di legge non si applichi ai prodotti a basso rischio, come il vino e che la normativa cinese sia al più presto notificata al WTO, così da comprendere al meglio il potenziale impatto sugli operatori che esportano in Cina.
La Commissione ha annunciato di voler trattare questa tematica a margine del Comitato SPS dell’OMC del 17 marzo ed al prossimo summit bilaterale previsto per il 31 marzo.
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