Dall’inizio del 2019, l’Indonesia ha ostacolato le importazioni di bevande alcoliche in risposta a quella che viene percepita come una politica discriminatoria dell’UE nei confronti dell’olio di palma. Le misure sono state estese alle importazioni di prodotti lattiero-caseari dell’UE durante l’estate, applicando un divieto di fatto illegittimo all’importazione di entrambi i prodotti.
Da allora, la Commissione ha continuamente sollecitato il governo indonesiano a revocare tali misure, anche con lettere indirizzate al ministero del Commercio indonesiano, che amministra le importazioni dei prodotti in questione, e al vice ministro del Commercio, con due lettere inviate ai loro omologhi rispettivamente dal commissario Malmström (11 settembre 2019) e dal commissario Hogan (27 febbraio 2020). Il ministro del commercio Suparmanto ha risposto al commissario Hogan il 23 marzo 2020.
Dopo mesi di stallo, le importazioni di prodotti lattiero-caseari dell’UE in Indonesia sono riprese, sia per i grandi che per i piccoli operatori. Tuttavia l’attuale validità di 6 mesi dei relativi titoli di importazione comporterà nel mese di luglio p.v. la necessità di un rinnovo.
Per quanto riguarda i prodotti vitivinicoli, dall’inizio del 2019 anche gli importatori di prodotti dell’UE hanno visto rifiutare il rilascio di licenze. Da allora le importazioni dall’UE sono state di fatto bandite dal mercato indonesiano.
Secondo quanto riferito, dall’inizio della crisi sanitaria Covid-19 non sono state effettuate importazioni di alcuna origine in Indonesia, né rilasciate le licenze agli importatori. La gestione dei permessi d’importazione è stata ulteriormente compromessa dal periodo di Ramadan.
Tuttavia, in una recente telefonata con il commissario Hogan, il ministro del commercio Suparmanto ha annunciato presto nuovi sviluppi.
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