Mentre in questa fase la Commissione si sta focalizzando su misure di semplificazione a breve termine, la questione della riapertura dell’atto di base della PAC è stata ampiamente sollevata e sembra ora godere di un consenso.
In teoria, dovrebbe essere possibile attuare questa opzione entro la fine del mandato dell’attuale Commissione, in modo da poter iniziare i lavori il prima possibile.
Secondo diverse fonti, la situazione attuale richiede di ridiscutere ciò che è stato concordato al momento della riforma del 2021, senza annullare l’integrità della PAC.
“Le riforme del 2021 sono state fatte prima del Green Deal e prima dell’inizio della guerra. Non è disonorevole dire che, sì, oggi dobbiamo cambiare le cose”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura belga.
Tuttavia, la PAC non è l’unico oggetto di criticità delle proteste del settore agricolo, poiché sarà necessario affrontare anche i temi relativi alla remunerazione, alla liberalizzazione del commercio con l’Ucraina.
Lo stesso giorno, inoltre, la Commissione europea ha pubblicato la relazione sull’eccedenza commerciale dell’UE nel settore agroalimentare.
Per quanto riguarda le bevande alcoliche (AB), si legge che “le esportazioni cumulate di bevande alcoliche e liquori sono diminuite di 706 milioni di euro (-8%) e quelle di vino e prodotti a base di vino di 597 milioni di euro (-4%), a causa della riduzione dei volumi esportati”.
Infine, la Presidenza belga ha confermato che “questo incontro è solo il primo passo”, l’intenzione finale delle istituzioni europee è di “non lasciare gli agricoltori da soli in questi tempi difficili”.