In linea con il “Green Deal” e la strategia “Farm to Fork”, la Commissione europea sta rivedendo la Direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari. La proposta di direttiva, che è volta a ridurre l’uso dei pesticidi del 50% entro il 2030, è stata adottata dall’esecutivo dell’UE il 22 giugno 2022. Il 19 dicembre dello stesso anno, il Consiglio dell’Unione europea ha chiesto alla Commissione di presentare un ulteriore studio d’impatto sugli effetti della proposta sulla sicurezza alimentare. Questo studio è stato pubblicato recentemente e fornisce informazioni sugli aspetti specifici elencati nella decisione del Consiglio.
- I punti principali emersi dallo studio
1) Mantenere colture sane e stabili è essenziale, soprattutto in un’epoca di cambiamenti climatici e di territori interconnessi legati alla globalizzazione.
2) Gli studi condotti sulle conseguenze della riduzione dell’uso delle sostanze fitosanitarie concludono che tali conseguenze sono variabili, con il maggiore impatto sulle colture che svolgono un ruolo secondario nella sicurezza alimentare.
3) L’uso degli agrofarmaci ha conseguenze negative impreviste. Ha un impatto negativo sul suolo, sui margini dei campi e sugli organismi che vivono nell’acqua, portando al degrado dell’ambiente e degli ecosistemi, che può avere ripercussioni sulla sicurezza alimentare.
4) L’effetto negativo dei fitofarmaci sulla biodiversità può rendere più difficile il controllo naturale dei parassiti, rendendo necessario un maggiore uso delle sostanze fitosanitarie.
5) Le sostanze fitosanitarie hanno un effetto negativo sull’abbondanza e sulla diversità degli insetti impollinatori, che riduce la produttività dei raccolti e incide sulla sicurezza alimentare.
Di conseguenza, questo ulteriore studio conferma la necessità di rivedere l’attuale direttiva e di riaffermare gli obiettivi di riduzione delle sostanze fitosanitarie.
- Le conseguenze per il settore vitivinicolo
Questo studio evidenzia i dati quantitativi relativi all’impatto potenziale delle rese agricole dei principali tipi di colture nell’UE se l’uso delle sostanze fitosanitarie venissero ridotte del 50%. La riduzione della produzione di uva è stimata al 28% in Francia, al 20% in Spagna e al 18% in Italia, ma per la Commissione europea non si tratta di un problema serio, poiché il ruolo svolto dall’uva, e quindi dal vino, per la sicurezza alimentare non è considerato essenziale. Questo approccio è fonte di grave preoccupazione per il settore vitivinicolo. Durante una recente riunione che si è tenuta a Tain l’Hermitage (Francia), alla quale Unione Italiana Vini ha partecipato insieme alle altre associazioni di rappresentanza del settore vitivinicolo di ciascuno dei tre Paesi, è stato deciso di chiedere agli Stati membri e agli eurodeputati di prendere una posizione chiara su questo tema. Il vino è un importante prodotto economico e culturale in Europa ed è necessario che il settore sia sostenuto per continuare il processo di transizione ecologica con regolamenti realistici che permettano l’implementazione di soluzioni alternative efficaci.
- Gli esiti delle discussioni al Consiglio “Agricoltura e pesca” del 25 luglio 2023
I ministri hanno discusso lo studio della Commissione che integra la valutazione d’impatto sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Alcuni ministri hanno dichiarato che nello studio mancano ancora elementi importanti relativi all’impatto della riduzione dei prodotti fitosanitari, soprattutto per quanto riguarda la valutazione quantitativa della proposta su ogni Stato membro. I ministri hanno inoltre ribadito la loro opposizione agli obiettivi di riduzione obbligatori a livello nazionale e hanno chiesto una certa flessibilità che consenta a ciascuno Stato membro di tenere conto dei risultati ottenuti in passato e delle condizioni specifiche per fissare i propri obiettivi di riduzione. Molti ministri hanno inoltre evidenziato le loro preoccupazioni riguardo alla definizione di “aree sensibili”, alla scarsa disponibilità di alternative non chimiche alle sostanze fitosanitarie, all’impatto sui prezzi dei prodotti alimentari e sulla sicurezza alimentare, nonché al potenziale aumento degli oneri amministrativi per le piccole aziende agricole.
Nonostante le perplessità sulla completezza dello studio, la maggioranza dei ministri ha sottolineato la necessità di discuterne in dettaglio a livello tecnico e si è detta pronta a continuare a lavorare in modo costruttivo sulla proposta per raggiungere un accordo prima della fine del ciclo legislativo.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questo importante dossier che i nostri uffici stanno monitorando attentamente.