Durante l’ultima riunione del Consiglio AGRIFISH, tenutasi lunedì 29 aprile 2024, il Consiglio Agricoltura e Pesca ha discusso la risposta dell’UE alle attuali criticità del settore agricolo.
I ministri dell’Agricoltura hanno fatto il punto sulle misure adottate e sulle iniziative presentate finora nell’ambito della risposta dell’UE alle preoccupazioni degli agricoltori.
Modifica alla PAC – Semplificazione
- I ministri hanno sottolineato il recente voto del Parlamento europeo a favore degli emendamenti alla politica agricola comune (PAC) e hanno espresso la loro approvazione alle modifiche approvate.
- Si prevede che il Consiglio adotti le proposte di modifica della PAC il 13 maggio 2024.
Aumento del massimale “de minimis”.
- Diversi Stati membri hanno sostenuto la richiesta della Germania di aumentare la soglia per gli aiuti di Stato de minimis da 25.000 a 50.000 euro.
- Questo è l’unico tipo di sussidio pubblico nazionale che non necessita dell’approvazione della Commissione Europea.
Rapporto della commissione sulle pratiche sleali per rafforzare la posizione degli agricoltori
- Annunciato come una delle risposte alle proteste degli agricoltori, il rapporto sull’attuazione della direttiva “pratiche sleali” è stato pubblicato dall’esecutivo europeo il 23 aprile.
Conclusioni
- La Commissione rileva che la maggioranza degli Stati membri ha adottato un livello di protezione superiore al livello minimo stabilito dalla direttiva.
- Sembra difendere che gli strumenti messi in atto siano sufficienti e che:
- l’attuazione contribuirà a un livello sempre maggiore di protezione degli agricoltori e dei fornitori più deboli;
- l’avvio del nuovo osservatorio sui costi di produzione, sui margini e sulle pratiche commerciali nella filiera agroalimentare contribuirà ulteriormente ad aumentare la trasparenza e la fiducia;
- la valutazione prevista per il 2025 sarà il momento per riflettere sull’eventuale necessità di adeguare la Direttiva stessa e i suoi parametri in termini di ambito di applicazione o delle singole pratiche.
- Tuttavia la Commissione Europea riconosce che gli Stati membri incontrano difficoltà nell’applicazione transfrontaliera del testo, che riguardano in particolare i centri di acquisto e altri attori che operano in più Paesi.