Il Comité Champagne, che riunisce i produttori e gli operatori commerciali, ha sospeso fino all’8 giugno il mercato specifico delle bottiglie di Champagne invecchiate “sur lattes” ovvero bottiglie in corso di elaborazione conservate in orizzontale su doghe di legno per un periodo di cinque anni. Questa sospensione, che riguarda un mercato annuale dai 10 ai 15 milioni di bottiglie, è volta a preservare il valore delle scorte impedendo un riassorbimento massiccio delle stesse che potrebbero essere oggetto di vendite promozionali a prezzi fino a meno di 10 euro. Sull’insieme del mercato, molto più ampio, circa 100 milioni di bottiglie sono invendute dall’inizio del 2020, ovvero un terzo del volume smaltito nel 2019, a causa della crisi provocata dal Coronavirus. Secondo Jean-Marie Barillère, Presidente del Comité Champagne, le scorte globali di Champagne sono stimate a 1,2 miliardi di bottiglie, di cui 400 milioni di bottiglie in eccesso che pesano sulla tesoreria. Il Comité Champagne dichiara di aver bisogno dell’aiuto dello Stato e della Comunità europea per prendere ulteriori misure derogatorie. A tal fine fa riferimento all’articolo 222 dell’Organizzazione comune dei mercati (OMC) che autorizza il fatto che si possano prendere misure di questo tipo in caso di squilibri gravi sui mercati.
Fonte: La Revue du vin de France
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