Il 7 luglio, la Corte Suprema svedese ha dichiarato che un rivenditore di vino online danese ha il diritto di vendere direttamente alle famiglie e alle imprese svedesi.
Si ricorda che la Svezia ha una politica restrittiva in materia di alcol e dal 1955 ha un monopolio statale per la vendita al dettaglio di alcolici. Al momento dell’adesione, nel 1995, la Svezia ha ottenuto un’esenzione dalla legislazione dell’UE sul libero scambio di merci.
Il Monopolio svedese (Systembolaget) è una catena di negozi di liquori di proprietà dello Stato e l’unico negozio al dettaglio autorizzato a vendere bevande alcoliche che contengono più del 3,5% di alcol in volume.
Systembolaget ha intentato una causa contro un rivenditore online danese (Winefinder) e la sua società madre svedese, chiedendo che alle società, con il supporto della legge sul marketing, venisse proibito di commercializzare la vendita, ad esempio, di vino ai consumatori svedesi con trasportatori assunti da o mediati attraverso le società. Systembolaget aveva vinto la causa in un tribunale di grado inferiore.
Tuttavia, il 7 luglio, la Corte Suprema svedese ha dichiarato che un rivenditore di vino online danese ha il diritto di vendere direttamente a famiglie e imprese svedesi, in una sentenza che potrebbe mettere in discussione il monopolio di vendita al dettaglio di alcolici dello Stato nordico.
– Secondo la Corte Suprema, l’indagine dimostra che è stata la società danese a vendere vino ai consumatori svedesi attraverso il commercio elettronico. La società danese aveva sede in Danimarca e il vino veniva consegnato in Svezia da un trasportatore ingaggiato dalla società danese. L’azienda danese ha acquistato dalla casa madre svedese servizi finanziari, informatici e di assistenza ai clienti, ma l’indagine non ha evidenziato alcuna attività di vendita in loco in Svezia.
– Secondo la Corte Suprema, dalla legge sugli alcolici e dai suoi lavori preparatori risulta che il commercio a distanza, come nel caso in questione, non viola la legge svedese sugli alcolici, ma deve essere considerato come una forma consentita di importazione privata. Alle società non dovrebbe quindi essere vietato di commercializzare bevande alcoliche.