Si è conclusa la seduta della Commissione IMCO (Mercato interno) del Parlamento Europeo nella quale è stata approvata la relazione relativa alla proposta di regolamento sui ritardi di pagamento, che conferma l’esclusione dei prodotti agroalimentari dall’ambito di applicazione, soggetti, invece, alla disciplina della Direttiva 2019/633 sulle pratiche sleali.
Negli ultimi mesi, infatti, la Commissione Europea aveva proposto una riforma delle tempistiche di pagamento che prevedeva di ridurre i tempi di pagamento in tutti i rapporti commerciali tra professionisti (B2B) a 30 giorni, anche per le transazioni commerciali della filiera agroalimentare.
Queste ultime sono disciplinate nell’UE dalla Direttiva relativa alle pratiche commerciali sleali (Direttiva 2019/633, cd. Direttiva UTP), che prevede per i prodotti non deperibili (tra cui il vino) un periodo di pagamento di 60 giorni, anziché di 30.
La direttiva è stata recentemente attuata in Italia tramite il D. Lgs. 198/2021.
Considerata la recente introduzione nel sistema normativo della Direttiva UTP, la Commissione IMCO ha ritenuto opportuno rimuovere dall’ambito dell’applicazione della nuova proposta di Regolamento qualsiasi riferimento al settore agroalimentare che potesse ridurre ulteriormente le tempistiche di pagamento.
Il testo approvato il 20 marzo 2024, dovrà essere approvato dalla plenaria del Parlamento Europeo il prossimo aprile.
L’iter legislativo si concluderà dopo la fine della legislatura corrente, dal momento che il Consiglio dell’UE – co-legislatore della riforma – non ha ancora adottato una posizione.
Una volta che tutti i co-legislatori avranno adottato i propri testi, si procederà, come di consueto, all’inizio dei triloghi, tra Commissione Europea, Parlamento Europeo e Consiglio.