Nonostante le forti tensioni con gli agricoltori dell’UE, lunedì 26 febbraio si è tenuto il Consiglio AGRIFISH, ove ha avuto luogo un’ampia discussione in merito al futuro del settore agroalimentare europeo, come anticipato dalla Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, a fine 2023.
Molteplici preoccupazioni sono state sollevate nel contesto degli scioperi degli agricoltori di diversi Paesi dell’UE per sottolineare che, sebbene queste politiche siano orientate alla sostenibilità ambientale, non affrontano adeguatamente gli aspetti economici e pratici dell’agricoltura.
La presidenza belga ha dichiarato:
«Le ragioni del loro malcontento (gli agricoltori europei) sono molteplici, ma si concentrano principalmente su alcune questioni: le norme ambientali, che sono molto rigide; la crescente divergenza tra la realtà sul campo e le disposizioni europee o nazionali che hanno un impatto sulle realtà agricole; una legislazione eccessivamente complessa, che richiede una semplificazione amministrativa».
Secondo diverse fonti diplomatiche, le principali proposte della Commissione, in relazione alle ragioni riportate dalla presidenza belga, sono state accolte favorevolmente dalla maggioranza degli Stati membri, con il desiderio di andare oltre le misure a breve e medio termine per attuare cambiamenti strutturali.
Molte delle misure a breve termine consistono nel rendere più flessibili alcuni requisiti (BCAA, o buone condizioni agricole e ambientali/ in inglese, GAECs, good agricultural and environmental conditions).
Detta flessibilità consentirebbe agli agricoltori, che non sono in grado di soddisfare tutti i requisiti della PAC, a causa di eventi eccezionali e imprevedibili al di fuori del loro controllo, di essere esentati dalle sanzioni.
Per il Commissario AGRI (Janusz Wojciechowski), la guerra in Ucraina e le perturbazioni che sta causando sul mercato dell’UE devono ora essere considerate “circostanze eccezionali”.