Le discussioni tra i negoziatori proseguono, ma le difficoltà sono ancora molte, anche tra i Paesi che compongono il Mercosur.
Dopo la conclusione dei negoziati nel luglio 2019, l’accordo UE-Mercosur è stato bloccato da parte europea a seguito di forti reazioni in vari Paesi. Le proteste sono state particolarmente forti in materia di ambiente (deforestazione) e agricoltura.
A seguito di questa reazione, lo scorso marzo la Commissione europea ha inviato ai Paesi del Mercosur una bozza di accordo collaterale – un accordo che viene stipulato dalle parti che esula il contenuto di un ulteriore accordo definito principale –, che prevedeva impegni aggiuntivi da parte degli Stati del Mercosur in termini di ambiente e lotta alla deforestazione. Va notato che la bozza dell’UE non fa riferimento a clausole speculari sulle questioni agricole.
I Paesi del Mercosur hanno finalmente risposto a queste richieste alla fine dell’estate, chiedendo un pacchetto di compensazioni finanziarie di 12,5 miliardi di euro e l’esenzione delle loro aziende dal regime di sanzioni europee sulla deforestazione e dal meccanismo del carbonio.
La Commissione europea ha finalmente riconosciuto che potrebbe essere necessario riaprire l’accordo UE-Mercosur, senza toccare la parte relativa all’accesso al mercato ma esaminando altri aspetti come gli appalti pubblici. Per farlo, la Commissione dovrebbe probabilmente chiedere al Consiglio un nuovo mandato negoziale, il che renderebbe la procedura ancora più lunga.
L’elezione di Javier Milei a Presidente dell’Argentina il 19 novembre potrebbe complicare la situazione di questi negoziati, anche se il nuovo Presidente ha dato forti garanzie al settore agricolo e alla destra argentina. Inoltre, Milei, che presterà giuramento il 10 dicembre, è molto critico nei confronti del Mercosur e ancor più del suo omologo brasiliano Lula, che detiene la presidenza del Mercosur fino al 7 dicembre.
Ci sarà quindi uno sprint finale per cercare di raggiungere l’accordo. Nelle ultime settimane si sono intensificati gli scambi tra i team negoziali e si parla di un incontro tra il Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, e il Presidente Lula a margine della COP 28, che è iniziata il 30 novembre a Dubai.
L’idea è anche quella di concludere l’accordo prima del 7 dicembre, quando terminerà la presidenza brasiliana, e prima del 10 dicembre, quando entrerà in carica il nuovo presidente argentino.