Da oltre tre anni è entrato in vigore provvisoriamente il CETA, l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada, cui obiettivo, tra gli altri, è quello di ridurre gli ostacoli all’accesso al mercato per i prodotti vitivinicoli.
Tuttavia, il commercio di vino europeo in Canada, da lungo tempo è oggetto di pratiche discriminatorie e politiche protezionistiche
Vi informiamo che il monopolio della provincia dell’Ontario, il Liquor Control Board of Ontario (LCBO) ha annunciato l’entrata in vigore delle nuove tariffe dei c.d. costi di servizio(COSD – Cost of Service Differential Rates) a partire dal 1° aprile 2021.
Si allega la comunicazione di LCBO.
Il monopolio ha approvato una riduzione del 38% dei COSD che gravano sui prodotti vitivinicoli importati dall’Unione Europea e che passano da $ 0,6015 a $ 0,37 a litro, per un risparmio annuo stimato a circa $ 12,8 milioni. Persiste, comunque, un trattamento favorevole per i vini provenienti dai Paesi membri dell’accordo NAFTA (Stati Uniti – Messico) e dell’accordo CPTPP (Paesi del Pacifico, tra cui Australia e Cile), mai giustificato dalle autorità canadesi.
Accogliamo con favore questa iniziativa del monopolio LCBO, nell’auspicio che questa decisione possa essere seguita da un simile provvedimento del secondo importante monopolio canadese, la SAQ della provincia del Québec.
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