France Stratégie, istituto governativo posto sotto l’autorità del Primo Ministro francese, partendo dalla doppia costatazione degli effetti negativi dell’agricoltura sull’ambiente e della scarsità dei redditi degli agricoltori, si è interrogata sulla redditività dell’«agroecologia» per gli agricoltori. Con questo termine si intende l’insieme delle pratiche basate sull’uso ottimale delle risorse naturali per sviluppare un’agricoltura che ricorre il meno possibile a input esterni di sintesi (fertilizzanti, fitosanitari e antibiotici) aumentando in questo modo l’autonomia delle aziende agricole. France Stratégie ha analizzato ventitré repertori o capitolati che sono riconducibili a questi grandi principi. Una ricerca per parole chiave nelle banche dati scientifiche ha permesso di identificare la bibliografia dedicata ai metodi e indicatori esistenti per la valutazione delle prestazioni ambientali delle aziende. Sono stati individuati diversi criteri o indicatori presenti sia nei metodi di valutazione che nelle clausole dei repertori. Poi sono stati paragonati i criteri utilizzati nei capitolati, raggruppati in quattro categorie: biodiversità dell’agrosistema, conservazione delle risorse, input esterni utilizzati in produzione animale, input esterni utilizzati in produzione vegetale. Per ogni criterio, è stato attribuito un punteggio, il che permette di considerarli anche rispetto agli altri. Una tipologia dei capitolati basata sulla riduzione dell’uso degli input esterni e sull’intensità delle pratiche favorevoli alla preservazione dei suoli e delle risorse in acqua ha permesso di distinguere due grandi categorie di aziende. La prima comprende le aziende in cui il sistema di produzione è stato ripensato, con un livello di esigenze in termini di riduzione degli input esterni oppure di intensità delle pratiche favorevoli all’ambiente. Il secondo gruppo comprende le aziende il cui sistema di produzione, nonostante gli impegni supplementari, resta fondamentalmente basata sui principi di agricoltura convenzionale. La redditività delle aziende agricole è stata poi valutata tramite diversi indicatori economici, escludendo gli aiuti della PAC poiché se si tenesse conto di questi sostegni, si avrebbero distorsioni nei calcoli. Ne risulta che le aziende agro-ecologiche presentano, in generale, risultati economici a medio termine superiori a quelli delle aziende convenzionali al termine della transizione. Ciò vale soprattutto per le aziende in agricoltura biologica. Il principale elemento che spiega il beneficio osservato è la riduzione degli oneri connessi all’acquisto e alluso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari di sintesi nonché i prezzi di commercializzazione dei prodotti biologici, più elevati.
Focus Wine | Testata registrata in data 13-12-2018 n. 202/2018
Unione Italiana Vini soc coop
C.C.I.A.A. Milano Repertorio Economico Amministrativo n. 333340 – Cod. Fisc. N. 00868400151 – P. I. IT 00868400151
UNIONE ITALIANA VINI Confederazione
Cod. Fisc. N. 97133460580
Milano
Verona
Laboratorio Centrale:
Viale del Lavoro 8 (piazzale Fiera)
37135 Verona
tel. 045 8200901
fax 045 8231805
Roma
AMMINISTRAZIONE, DIREZIONE, CONSULENZA, FINANZIAMENTI E GIURIDICO
Via Enrico Fermi, 18
37135 VERONA
© Copyright 2020 – UNIONE ITALIANA VINI soc coop
Powered by ADVEPA S.r.l.
Devi essere connesso per inviare un commento.