Tenuto conto della ripresa delle vendite, il Consiglio Interprofessionale dei vini di Bordeaux (CIVB) ha votato il 12 luglio lo scioglimento della riserva interprofessionale che era stata stabilita il 15 luglio 2020. Questa decisione consente agli operatori di vendere liberamente i volumi posti in riserva. Era stata implementata lo scorso anno per ridurre il volume da immettere in commercio per quanto riguarda le denominazioni Bordeaux e Bordeaux superiore. Il mantenimento di questo strumento non è stato più ritenuto necessario in considerazione delle nuove previsioni commerciali. « Avevamo l’obiettivo di commercializzare 3,6 milioni di ettolitri nel 2021 ma a metà anno è ormai realistico quello di 4,2 milioni di ettolitri » spiega un componente del CIVB. Gli incrementi si registrano principalmente nei mercati dell’export, con un + 40% a fine maggio 2021 (risultato trainato dal recupero del 75% nel mercato statunitense a seguito dell’abolizione dei dazi Trump, della ripresa della domanda cinese del 90% nel continente e del 40% a Hong Kong, mentre i vini australiani subiscono le conseguenze negative dei dazi). La tendenza resta meno favorevole sul mercato francese (con supermercati -3% a volume ma + 6% a prezzo medio). Le transazioni in sfuso continuano ad aumentare e sono arrivate in maggio 2021 a un livello di gran lunga superiore rispetto al decennio precedente. I contratti registrati dal CIVB hanno superato i 2 milioni di hl a fine giugno per 11 mesi della campagna 2020/2021. A giugno il prezzo medio di Bordeaux è stato di 1 100 euro per botte per il convenzionale e 1900 euro per il biologico.
Fonte : Vitisphère
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