La Commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, ha risposto, con una lettera del 15 marzo 2021 al quesito del 10 febbraio 2021 che le avevano posto diversi eurodeputati riguardo all’uso del termine “naturale” per definire i prodotti alimentari.
La Commissaria Kyriakides non ritiene che il termine “naturale” faccia parte delle indicazioni nutrizionali e sulla salute ai sensi del Regolamento 1924/2006 del 20 dicembre 2006. Tuttavia, conformemente alle disposizioni dell’allegato, se un alimento soddisfa in natura le condizioni stabilite in questo regolamento per l’impiego di un’indicazione nutrizionale, il termine «NATURALMENTE/NATURALE» può essere inserito all’inizio dell’indicazione. Sono previste disposizioni specifiche per gli aromi nel regolamento 1324/2008 del 16 dicembre 2008 relativo agli aromi e ad alcuni ingredienti alimentari con proprietà aromatizzanti destinati a essere utilizzati negli e sugli alimenti.
Negli altri casi, in assenza di armonizzazione a livello comunitario, il termine “naturale” deve essere considerato come un’informazione indicata su base volontaria e deve quindi soddisfare le condizioni del regolamento 1169/2011 del 25 ottobre 2011, che stabilisce che le informazioni fornite su base volontaria non devono indurre in errore il consumatore: non devono essere ambigue o confuse per il consumatore e devono basarsi su dati scientifici. Il carattere ingannevole di tale riferimento, relativo a un alimento, deve essere valutato caso per caso dallo Stato membro.
Nel caso specifico del vino e per i motivi indicati dai servizi della DG AGRI nella lettera del 7 settembre 2020 in risposta a un quesito del CEEV sulla possibilità di utilizzare i termini “vino naturale” o “vino metodo naturale”, l’uso di questi termini sembra tale da indurre in errore il consumatore. Infatti, il consumatore può essere portato a credere che il “vino naturale” sia una categoria di vino più sana e di migliore qualità rispetto al vino “convenzionale”, mentre la normativa europea consente solo pratiche di vinificazione che preservano le qualità essenziali e naturali del vino e che il “vino metodo naturale” è prodotto secondo metodi specifici, allorché la regolamentazione europea non fa alcun riferimento a tali metodi. Unione Italiana Vini ha inviato una lettera al MIPAAF chiedendo di vietare l’uso di queste menzioni.
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