La filiera francese del vino, che rappresenta 500 000 posti di lavoro tra il diretto e l’indotto, ritiene che siano necessari almeno 500 milioni di euro per far fronte agli effetti combinati determinati dalla crisi del Coronavirus, dai dazi di Trump e dalla diminuzione globale dei consumi di vino nell’Unione Europea. Considera la risposta della Commissione Europea molto inadeguata sia sul piano finanziario che riguardo alla flessibilità normativa. Oltre ai 500 milioni di euro, i viticoltori chiedono, al di fuori del piano nazionale di sostegno, l’autorizzazione per una distillazione di crisi di almeno 3 milioni di ettolitri di vino in eccesso, per un bilancio di 260 milioni di euro che includa i distillatori. Inoltre, desiderano, come molti altri settori economici a seguito delle misure di contenimento, un’esenzione dai contributi previdenziali degli operatori e dai contributi sociali a carico dei datori di lavoro per le aziende. In aggiunta, richiedono al governo francese di agire per risolvere il “contenzioso aeronautico” tra l’UE e gli Stati Uniti che ha condotto l’amministrazione Trump a imporre come ritorsione una tassa del 25% sulle importazioni di vino.
Fonte: La Revue du vin de France.
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