Dall’inizio di marzo 2020, l’UE e il Regno Unito negoziano i termini e le condizioni delle loro future relazioni commerciali, dopo il periodo di transizione che terminerà il 31.12.2020.
Dal 2 al 5 giugno 2020, si è svolta tramite videoconferenze la quarta tornata dei negoziati commerciali UE-Regno Unito.
Come nelle precedenti tornate di negoziati, non sono stati compiuti progressi sostanziali nei quattro settori che sono fondamentali per l’UE, vale a dire pesca, parità di condizioni, governance e cooperazione giudiziaria.
La dichiarazione stampa rilasciata alla fine del round dal capo negoziatore dell’UE è disponibile al seguente link: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/speech_20_1017
Barnier ha accusato il Regno Unito di tornare indietro su ciò che era stato concordato nella Dichiarazione politica e non rispettare l’Accordo di recesso.
A metà giugno 2020 si svolgerà un incontro politico di alto livello, per fare il punto della situazione e decidere le prossime fasi.
Una data per tale incontro non è stata ancora confermata, ma ciò potrebbe accadere in occasione del vertice UE del 19 giugno 2020.
Entrambi i negoziatori hanno ribadito i loro impegni nei confronti dei negoziati.
Sembra probabile che i negoziati continueranno – in un formato diverso in modo che possano concentrarsi sulle questioni più difficili – con l’obiettivo di raggiungere un compromesso prima della fine del periodo di transizione.
Tuttavia, Barnier ha ricordato che l’ultima data per un compromesso politico, dovuta alla necessità di dare tempo agli Stati membri dell’UE e al Parlamento europeo per rivederlo e approvarlo, è il 31 ottobre 2020. In questo scenario, il quinto round i negoziati si terrà alla fine di giugno o all’inizio di luglio.
Se i negoziati non dovessero portare alla conclusione di un accordo commerciale preferenziale entro la fine del periodo di transizione, il commercio tra UE e Regno Unito sarebbe regolato dalle norme dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e le sue rispettive tariffe.
Il Regno Unito potrebbe anche decidere di chiedere una proroga del periodo di transizione, che dovrebbe presentare formalmente entro il 30 giugno 2020. Questo scenario sembra ad oggi improbabile.
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