In una relazione pubblicata il 5 febbraio, la Corte dei Conti europea ritiene che i progressi volti a misurare e ridurre i rischi legati all’utilizzo dei prodotti fitosanitari nell’UE sono limitati. Diversi Stati Membri hanno recepito in ritardo la direttiva e non hanno ancora effettuato integralmente la sua trasposizione riguardo a un utilizzo dei pesticidi compatibile con lo sviluppo sostenibile. Inoltre, gli agricoltori sono poco incentivati ad adottare metodi di sostituzione poiché l’applicazione di principi di difesa integrata non è prevista come condizione per percepire i pagamenti PAC. Con la direttiva sull’uso dei prodotti fitosanitari compatibile con lo sviluppo sostenibile, la difesa integrata è diventata obbligatoria per gli agricoltori. Pertanto devono ricorrere all’uso delle sostanze fitosanitarie solo se altri metodi si rivelano inefficienti. La Corte ha constatato che non esistono criteri chiari né esigenze specifiche destinate a garantire l’applicazione di questi principi e di valutarne il rispetto. Inoltre è stata creata una categoria di « prodotti fitosanitari a basso rischio » ma ad oggi sono disponibili all’impiego solo 16 sostanze di questo tipo su 487 (3%) e sono insufficienti. Infine, gli indicatori che alcuni Stati Membri hanno sviluppato per misurare i rischi e gli effetti non sono comparabili da uno stato all’altro. La relazione della Corte dei Conti non è vincolante per la Commissione europea ma interviene a sostegno della posizione del Parlamento europeo che ha già denunciato la mancanza di efficienza della politica europea in quest’ambito.
Fonte : UMVIN
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